Mindfulness e Bioenergetica : uno sguardo d’insieme
Mindfulness e Bioenergetica
uno sguardo d’insieme
L’analisi bioenergetica viene fondata da Alexander Lowen nel 1953. La teoria di Lowen si basa sull’”analisi del carattere” postulata dal suo maestro e terapeuta Whilelhm Reich a sua volta allievo di Freud. Le teorie di Reich aprirono la strada alla comprensione del linguaggio del corpo, denotando la scissione fra le varie espressioni del corpo come Freud notò la spaccatura tra conscio ed inconscio. L’analisi del carattere, successivamente approfondita e portata avanti da Lowen, portò a postulare dallo stesso il concetto di armatura caratteriale, armatura che va a formarsi nel bambino durante il periodo tra gli 0 e i 3 anni (periodo critico): il bambino succube di situazioni genitoriali ed ambientali a cui non può far fronte, reagisce attuando un metodo di sopravvivenza che lo definirà sia caratterialmente che fisicamente. “L’armatura” infatti è incisa nel nostro corpo, nel modo in cui esso si prolunga o si ritrae, nelle tensioni croniche muscolari e nei movimenti. Le cronicizzazioni tensive muscolari equivalgono a dei veri e propri traumi, in cui l’affetto è bloccato. Reich nella terapia orgonica va oltre la talking cure freudiana, utilizzando tecniche di respirazione e di massaggio profondo, talvolta doloroso. Lowen amplierà la teoria della terapia orgonica reichiana, evolvendo il setting terapeutico con l’analisi bioenergetica attraverso cui conia il termine bioenergia che, anziché lavorare sulla sola pressione muscolare per diminuire le tensioni, fa eseguire al paziente delle posizioni di stress in grado di alleggerire le contratture dei muscoli. Ciò favorisce l’insorgere di vibrazioni nelle fasce muscolari, consentendo all’energia di fluire liberamente nel corpo, lì dove è bloccata da un trauma. Con Reich e la bioenergetica, viene posto al centro il concetto di “piacere”, decentrando il concetto di “sessualità” freudiano. Una delle posizioni base della bioenergetica è il grounding, che permette il radicamento con la terra ed alleggerisce i muscoli pelvici, spesso carichi di tensioni. Corpo e mente sono un’unità, ogni disturbo influenza l’intera persona, non c’è distinzione tra disagio fisico e mentale, l’uno rispecchia l’altro. L’organismo ha un’energia centrale che si concretizza attraverso movimenti, respiro, e articolazioni periferiche. La respirazione è disturbata da problemi emotivi e/o nevrotici, se diventa più completa e libera il problema scompare.
A questo proposito, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come, inoltre, particolari tecniche di meditazione aiutino a ripristinare lo stato di benessere psicofisico della persona. La meditazione, appartenente alla cultura orientale e che fonda le sue radici nel buddismo, si è evoluta in occidente in lato più strutturato e scientifico, tale da introdurla come tecnica in diversi interventi psicologici e psicoterapici, dall’ambito clinico adulto a quello evolutivo. Il termine coniato, però, è anglosassone, stiamo parlando della Mindfulness.
La Mindfulness è definita come quell’insieme di azioni che coinvolgono diverse funzioni mentali e che convergono tutte verso un unico fine, ovvero la capacità di saper stare nel momento.
Durante la pratica Mindfulness si entra in uno stato di subconscio che tende a convergere verso il conscio. Lo scopo è quello di divenire consapevoli dell'esperienza vissuta facendogli sviluppare la capacità di saper stare nel momento. Ovviamente, terminato l’esercizio è necessario contestualizzare l’esperienza meditativa per darne un senso di intervento psicologico, altrimenti diverrebbe un semplice esercizio di meditazione. Si procede quindi all’Inqury, ovvero una "intervista" che miri solo a descrivere l'esperienza Mindfulness. Le informazioni ottenute potrebbero essere utili in un secondo momento ad arricchire il percorso psicologico o terapeutico intrapreso, con l’Inqury si fa solo descrizione e non interpretazione di quanto riportato.
La pratica Mindfulness richiede molto esercizio, in quanto non è semplice staccarsi dalle attività che ci impegnano quotidianamente caratterizzate da un forte senso di doverizzazione e passare ad uno stato mentale fluttuante, focalizzando l'attenzione sull'esperienza stessa nel qui ed ora, ponendo attenzione su ciò che accade e accade sia all'esterno e sia all’interno di noi stessi.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato i benefici che apporta la Mindfulness sia nelle attività di regolazione neuroendocrina, sia cerebrale e sia psicologica:
- Neuroendocrino. Si è riscontrato che la pratica Mindfulness riduce l'attività dell'amigdala, definita il "centro della paura”, quando essa si attiva produce un ormone grasso, il cortisolo, detto anche "ormone dello stress" necessario per fornire energia al corpo a fronteggiare situazioni stressanti.
- Cerebrale. La Mindfulness apporta benefici anche alla corteccia prefrontale e all’ ippocampo. La corteccia prefrontale è il centro della razionalità, implicato nei processi di: regolazione emotiva, attenzione, pianificazione, ragionamento, organizzazione. L'ippocampo è il centro della memoria, dove risiedono tutte le informazioni apprese e che possiamo altrettanto richiamare. Comprenderete che se il centro della paura si attiva tutto questo passaggio di informazioni non avviene portando la persona ad emettere o ad entrare in schemi di fronteggiamento allo stress molto disfunzionali.
- Aspetto psicologico. La persona impara a stare nel momento, accettando le emozioni, riuscendo a fronteggiare i momenti di cambiamento e di incertezza, facendo leva sulle sue risorse, affrontando la difficoltà con atteggiamento propositivo riscuotendone benessere.
La pratica Mindfulness migliora anche altre abilità quali:
- autoconsapevolezza;
- accettazione, compassione e gentilezza verso sé stessi;
- empatia, compassione e gentilezza verso gli altri;
- miglioramento delle capacità cognitive nonostante l’avanzamento dell'età.
Per questi innumerevoli benefici, la pratica Mindfulness ha diversi programmi che possono ritrovare applicabilità in ambiti differenti: evolutivo, genitorialità, scolastico, psicoterapico.
Dott.ssa Angela Amato, psicologa clinica
Insegnate Lorenzo Tonelli, musicista e tutor DSA
-AreaPsy-
Bibliografia
"Il linguaggio del corpo" di Alexander Lowen

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