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20 NOVEMBRE "Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza"
Il 20 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. È una data in cui si dedica ampio spazio ai diritti dei bambini e alla condizione dell’infante nelle varie circostanze di vita: un piccolo essere umano bisognoso di cure e protezione, di sostegno e allo stesso tempo portatore di valori e risorse individuali che i caregiver, coloro che si prenderanno cura di loro, e gli adulti hanno il compito di scoprire e valorizzare dando unicità e originalità all’individuo. Le infrastrutture sociali e umane, nel corso della storia, non sempre hanno valorizzato l’infanzia. Nonostante le diverse criticità, a oggi si gode di un corpus giuridico molto ampio sottoscritto da tutti gli Stati del mondo a difesa dei diritti dei bambini: la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Right of the Child-CRC).

In particolare, la Succitata Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Right of the Child-CRC), veniva adottata nel 1989 e grazie a questo documento in quasi tutti i Paesi del mondo i bambini, non solo godono dei diritti fondamentali, ma sono protetti e tutelati. L’Italia, però, ratificava la stessa soltanto in data 27 Maggio 1991 (Legge n.176).
LE RADICI STORICHE
In precedenza, nell’anno 1924, la Società delle Nazioni (organizzazione internazionale che ha preceduto L’ONU) produceva la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, un documento che nella cornice storica del tempo nasceva per contrastare le gravissime conseguenze che la Prima Guerra Mondiale aveva prodotto sui bambini. Dunque, esso dichiarava che il fanciullo avesse diritto a beneficiare di una speciale protezione in modo tale da essere in grado di crescere in condizioni di libertà e di dignità ed in modo sano sul piano fisico, intellettivo, morale e sociale; inoltre, esso enunciava la promozione di uno sviluppo armonioso della personalità dell’infante attraverso l’amore e la comprensione degli adulti. Difatti, per quanto sia possibile, il fanciullo dovrebbe crescere sotto le cure e la responsabilità dei caregivers, in una atmosfera d’affetto e di sicurezza affettiva, emotiva ed economica. In tutte le circostanze, la carta dei diritti enunciava che il fanciullo dovesse essere fra i primi a ricevere protezione e soccorso ed essere protetto da azioni volte alla discriminazione razziale, religiosa e ad ogni altra forma di discriminazione.

La Convenzione ONU, di conseguenza, pose l’accento su tali concetti, poggiando la stesura del nuovo documento in particolare su quattro punti cardine:
⦁ Principio di non discriminazione: l’art. 2 stabilisce che i minori non debbano essere vittima di alcuna discriminazione relativa a razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori;
⦁ Superiore interesse del bambino: l’art. 3 sancisce che in ogni decisione, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale, l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente;
⦁ Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo: riscontrabile all’ interno dell’art. 6, implica il riconoscimento da parte degli Stati membri del diritto alla vita del bambino e l’impegno ad assicurarne, con tutte le misure possibili, la sopravvivenza e lo sviluppo;
⦁ Ascolto delle opinioni del bambino: l’art. 12 prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i procedimenti legali che li riguardano. Ciò comporta il dovere, per gli adulti, di ascoltare il bambino capace di discernimento e di considerarne adeguatamente le opinioni.
LE STATISTICHE
L’UNICEF, che monitora a livello internazionale lo stato di attuazione della CRC attraverso attività di report e statistiche, in tempi recenti ha messo però in evidenza vari aspetti problematici:
⦁ Inquinamento e crisi climatica: nel 2017 circa 300 milioni di bambini vivevano in aree altamente inquinate, circa 6 o più livelli di inquinamento rispetto alle linee guida internazionali. Sulla base di tali studi, si stima che nel 2040 migliaia di bambini potrebbero ammalarsi a causa dell’inquinamento idrico;
⦁ Conflitti armati: attualmente 1 bambino su 4 vive in Paesi colpiti da guerre o disastri naturali che hanno causato l’interruzione dei percorsi scolastici di 75 milioni di bambini;
⦁ Salute mentale: negli ultimi 30 anni sono aumentati i disturbi mentali tra i minori di 18 anni, in particolar modo la depressione costituisce un fattore disabilitante nei giovani;
⦁ Tra le cause di morte degli adolescenti di età compresa tra i 15 e 19 anni, la terza è costituita dagli atti di autolesionismo che sono la causa di circa 62.000 adolescenti, stimati nel 2016;
⦁ Identità legale: ¼ dei neonati, circa 100.000 potrebbero non essere registrati all’anagrafe e non aver mai un certificato di nascita ufficiale o i requisiti per un passaporto;
⦁ Protezione dei dati online: circa più di un terzo dei bambini nel mondo sono utenti di internet esposti ai rischi virtuali;
⦁ Migrazioni: circa 30 milioni di bambini hanno abbandonato il proprio Paese di origine.
Alla luce dei suddetti dati, la giornata dei diritti dei bambini è un appuntamento ricorrente in cui riflettere sul quadro generale attuale in cui verte la condizione infantile e sui possibili spunti per interventi futuri.

Certamente, infatti, tanti sono stati i passi in avanti fatti a livello giuridico. E anche a livello pratico ci si è impegnati affinché la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza fosse perseguita in primis: a tal proposito, con la disposizione 149/2001 (quadro normativo più recente in tema di adozione e affido di minori) sono state previste diversi tipi di comunità in grado di ospitare minori in stato di bisogno. Parliamo di comunità educative civili e/o penali, gruppo-famiglia, case mamma-bambino, comunità alloggio e appartamenti, multiutenza, servizi di pronta accoglienza; così come, parallelamente, sono stati creati servizi di sostegno alla genitorialità e alle famiglie come il servizio di Assistenza Domiciliare Educativa o i Centri Diurni. Ognuna di queste possibilità è stata prevista in tutela del primario interesse del bambino e dell’adolescente, sia in situazioni normo tipiche, sia in situazioni di disabilità, scontrandosi però spesso, all’atto pratico, con il mondo degli adulti; un mondo fatto di burocrazia, di paure e di sentimenti o azioni che spesso perdono il loro focus centrale. Un mondo, soprattutto, che fatica sempre di più ad agire in ottica preventiva e che purtroppo, spesso, interviene per “riparare” quando ormai è troppo tardi.
CONCLUSIONI E RIFLESSIONI
In realtà però, se pensiamo al nostro qui ed ora, non è necessario rivolgerci esclusivamente alle situazioni di disagio o pregiudizio che si possono incontrare: gli adulti, infatti, non sono solo coloro che operano nei settori succitati, bensì sono i genitori, i familiari, gli insegnanti e tutte quelle figure che ruotano attorno alla vita dei bambini e degli adolescenti e che con parole, fatti e non verbale condizionano la vita di questi ultimi attraverso l’esempio.
Fortunatamente, nonostante tutto, tanti sono gli adulti che ancora sono disposti a mettersi in discussione e a correggere il tiro (perché, lo sappiamo, non esiste un manuale di istruzioni che ci rende infallibili); così come tanti sono i professionisti che continuano ad operare con cuore e coscienza, avendo bene a mente l’importanza di un approccio “in punta di piedi”.
A livello generale, infatti, ciò che è necessario fare è osservare con gli occhi dei bambini; riconoscerli; fermarsi un attimo e cercare di sentire ciò che sentono loro, come lo sentono loro, andando oltre le dinamiche adulte che spesso ci fanno smarrire la rotta. Perché, in fondo, tutti siamo stati bambini e abbiamo avuto bisogno di guida e protezione. La stessa guida e la stessa protezione di cui hanno bisogno i bambini e gli adolescenti di oggi, forse ancor più di ieri.
Solo così perseguire il loro benessere, e dunque i loro diritti, diventerà naturale e quindi maggiormente possibile e concreto.
Dott.ssa Annalisa Gianmatteo, psicologa infantile
Dott.ssa Maria Elena Losito, pedagogista familiare
Dott.ssa Anna Di Gioia, psicologa clinica e terapista ABA
-AreaPsy-
Bibliografia:
“Un orizzonte di diritti"; Dossier con dati e testimonianze, numero 52- Novembre 2021(Caritas Italiana)”.
https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/
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