25 APRILE: Festa della liberazione. Oggi il suo valore.

 25 APRILE: Festa della liberazione. Oggi il suo valore. 

E' difficile in questo 25 Aprile 2022 parlare di "Festa" e di "Liberazione", con un conflitto bellico nel cuore dell'Europa. A distanza di anni, ci ritroviamo a rivedere le stesse atrocità con i medesimi meccanismi, sembrerebbe di rivivere un dejà vu. Non potrà mai esserci liberazione finché l'uomo stesso non si libera dalla convinzione tiranna di voler possedere, dimostrare e primeggiare. Dall'unità più piccola della nostra quotidianità, a quella più globale, questi comportamenti creano sempre sofferenza e distruzione del sistema e di chi ne fa parte. 

25 Aprile1945: Festa della Liberazione

La Festa della liberazione si festeggia ogni anno il 25 aprile, giornata dall'anno in cui si ricorda la liberazione d'Italia dal governo fascista e dall'occupazione nazista del paese. In Italia le formazioni partigiane si costituirono infatti nel corso della seconda guerra mondiale dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e di militari del dissolto regio esercito. Inizialmente composta da poche migliaia di uomini, la resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini e dei giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò che portarono nell'esercito partigiano circa 300.000 persone. L’azione della resistenza fu coordinata dai comitati di liberazione nazionali il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943 mentre il Re e Badoglio fuggivano. Le rappresaglie tedesche furono feroci: lo testimoniano i 335 civili massacrati a Roma nelle fosse ardeatine e la strage di Marzabotto, nei pressi di Bologna, dove si contarono 1830 vittime. Nella primavera del 1945 le truppe anglo americane sfondarono la linea gotica che si sviluppava da la Spezia fino a Rimini lungo l’Appennino dilagando nella pianura padana. Il 25 aprile la resistenza italiana, che poteva ormai contare più di 200.000 uomini, scatenò l'insurrezione nazionale contro i tedeschi. Mussolini tentò la fuga in Svizzera unendosi a una colonna tedesca ma riconosciuto e catturato dai partigiani fu giustiziato il 28 aprile nel villaggio di Dongo assieme alla compagna Claretta Petacci e ad altri gerarchi. I loro corpi, appesi per i piedi, furono esposti in Piazzale Loreto a Milano. Il 25 aprile viene festeggiato in tutta Italia quale festa della liberazione. La data fu scelta dal cln (comitato di liberazione nazionale) perché proprio il 25 aprile, da Milano, partì l'appello per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano.


La liberazione dell’Italia avvenne in un clima di RESISTENZA, lo stesso che si respira attualmente a pochi passi da noi, nel cuore dell’Europa, in una terra devastata dal lancio di missili e di bombe. Proprio come i nostri partigiani che combatterono al fine di liberare il territorio italiano dalla guerra e dal totalitarismo fascista, oggi i soldati ucraini combattono e resistono alle angherie operate dalla Russia. Il 25 Aprile rappresenta per il popolo italiano un momento di forte intensità emotiva, di ricordo del sacrificio di migliaia di partigiani, difatti “la commemorazione, afferma il presidente Mattarella, contribuisce, in maniera decisiva a non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà. Si tiene così viva la memoria di uno dei periodi più drammatici della nostra storia, e si trasmettono i valori della Resistenza che consentirono la liberazione del nostro Paese dall'oppressione nazifascista.” Pertanto si ricorda la strenua difesa del nostro popolo e la ribellione contro l’oppressore, come recita Quasimodo in una delle sue poesie dal titolo “Alle Fronde dei Salici”:

“E come potevamo noi cantare

con il piede straniero sopra il cuore,

fra i morti abbandonati nelle piazze

sull’erba dura di ghiaccio, al lamento

d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero

della madre che andava incontro al figlio

crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,

anche le nostre cetre erano appese,

oscillavano lievi al triste vento.”

Il raggiungimento della LIBERTA’ necessita sacrifici che si tramutano in battaglie sanguinose, migliaia di vite umane spezzate, decine di madri che piangono i loro giovani figli, ma afferma Mattarella, “dal nostro 25 Aprile viene un appello alla Pace. Alla Pace a non arrendersi di fronte alla prepotenza e alla dominazione aggressiva e totalitaria da parte di un altro popolo. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forza di invasione.  Il coraggio di ricostruire.”

Psicologia della memoria e della liberazione

Doveroso, in questa giornata, ricordare le vicissitudini che hanno avuto, e hanno tutt’ora, un peso specifico importante nell’evoluzione della comunità e della società tutta.
Ricordare per non dimenticare, per non lasciar sbiadire. Soprattutto, per mantenere viva l’essenza e l’emotività di ogni lotta, di ogni gesto, di ogni decisione.
La memoria immagazzina gli eventi e la nostra mente li colora di emozione.
Che sia un’emozione positiva o negativa, si inscrive nella nostra storia di vita e ci prepara all’evento successivo, un evento che tocca lo stesso tasto di quell’emozione.
Perciò è importante ricordare, allenare la memoria delle emozioni, ed onorare i valori. Valori come quelli della libertà e della volontà di liberarsi.
Ci si libera da un male interiore, un sopruso, un’ingiustizia che attanaglia, leva la linfa vitale e lascia dolore da elaborare. Ci si libera da un male esterno, una tirannia non richiesta, un man-made trauma non inscrivibile nella narrazione di vita dell’essere umano.
Doveroso per noi oggi ricordare con onorato e chiassoso silenzio.

Dott.ssa Angela Amato, psicologa clinica 
PT. Fabio de Pinto, personal trainer di 2° livello
Dott.ssa Mariastella Pinnella, psicologa clinica e della salute 
Dott.ssa Anna Di Gioia, psicologa clinica e terapista ABA


-AreaPsy-

Bibliografia

 "Noi, ragazzi della libertà: i partigiani raccontano"; G. Lerner; L. Gnocchi, P. Macola. La Feltrinelli (2021);

"Alle Fronde dei Salici" Salvatore Quasimodo 1946;

 IL DISCORSO DI MATTARELLA PER IL 25 APRILE 2022, Associazione ex Parlamentari della Repubblica.


Commenti

Post popolari in questo blog

DISFORIA DI GENERE: E' NECESSARIO FORNIRE ETICHETTE PER LA NATURA DEL PROPRIO ESSERE?

LA SALUTE MENTALE: CONSAPEVOLEZZA ED AGEVOLAZIONI SUL TERRITORIO

ALZHEIMER: LA SPERANZA IN UN NUOVO FARMACO